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La Storia

Il Liceo Classico Statale “Giovanni Siotto Pintor” discende direttamente dalle Scuole Pie, una delle più
antiche istituzioni educative della Sardegna, istituite a Cagliari dai Padri Scolopi chiamati nel 1635 dai consiglieri
civici, che furono aperte anche ai ceti sociali esclusi dall’istruzione elitaria impartita dai Gesuiti. I seguaci di San
Giuseppe Calasanzio si stabilirono nel complesso conventuale di San Giuseppe, nel quartiere di Castello.
Divenuto nel 1830 Ginnasio Comunale San Giuseppe, l’istituto entro il 1889 acquisì il titolo di Secondo
Regio Ginnasio di Cagliari e nel 1896 fu intitolato a Giovanni Siotto Pintor, uomo di legge e autorevole esponente
del mondo politico e culturale della Sardegna ottocentesca. Nel 1950 ebbe il riconoscimento di Liceo Ginnasio
e fra la fine degli anni ’50 e i primi ’70 si insediò nella sede dell’ex Collegio gesuitico, nel quartiere della Marina,
trasferendosi infine fuori dall’antica cinta muraria fra il 1968 e il 1974, nell’attuale sede in viale Trento progettata
dall’architetto Ubaldo Badas.
L’edificio è un qualificato esempio di architettura razionalista, innovativo anche in campo nazionale, che
con rigore logico e nettezza di linee dà forma alle funzioni connesse a una concezione moderna della scuola:
aule ampie pervase dalla luce naturale, laboratori, palestre al chiuso e all’aperto e spazi comuni, attrezzati e
funzionali. Esso ha rappresentato anche un significativo intervento urbanistico nel settore occidentale della
città, in un contesto di rilievo dal punto di vista storico-archeologico ed ambientale, contribuendo alla creazione
di una sorta di centro direzionale – che ospita oggi anche la sede principale e altri uffici della Regione Autonoma
della Sardegna – destinato a ricucire il tessuto urbano fra lo storico borgo civico di Stampace, l’area residenziale
costituitasi sul lato sud-occidentale del colle di Tuvixeddu, l’antico sobborgo di Sant’Avendrace e i terreni
prospicienti lo stagno di Santa Gilla, in un ambiente denso di testimonianze storiche.
Si trova infatti sul lembo occidentale del colle di Tuvixeddu, che conserva stratificazioni archeologiche
rappresentate da tombe puniche a pozzo (VII-VI sec. a.C.), pertinenti all’aggregato documentato nel perimetro
dell’attuale quartiere di Sant’Avendrace, e da tombe romane (I-II sec. d.C.), di cui la più celebre è quella di Attilla
Pomptilla, detta la “Grotta della Vipera” dal fregio nel timpano scolpito nella massa rupestre. Nel perimetro
dell’Istituto sono conservate cisterne di epoca romana repubblicana, relative ad un abitato che si estendeva alla
piana prospiciente la laguna di Santa Gilla, decentrato rispetto al nucleo urbano che era invece situato nell’area
di Piazza Carmine e del Largo Carlo Felice. Vi sono inoltre testimonianze di epoca bizantina e giudicale. La città
romana, allungata sull’area costiera ai piedi della balza calcarea che la chiude a oriente, dall’attuale quartiere
della Marina fino quasi a lambire l’edificio scolastico, si ridusse in età tarda a una serie di insediamenti distinti,
aggregandosi in epoca giudicale intorno alla sede vescovile, nella villa di Santa Igia, ai bordi dello stagno, oltre il
sobborgo di Sant’Avendrace.
Il succedersi incoerente delle sovrapposizioni urbanistiche dell’età moderna non ha potuto cancellare
le vestigia della storia: la croce terminale innalzata su colonna e capitello romano, al crocevia proprio davanti
all’edificio scolastico, continua a segnare ai nostri giorni il confine del territorio comunale sotto il viceregno
aragonese e l’inizio della via regia verso l’interno dell’isola, marcando anche l’avvicendarsi della giurisdizione
dei viceré a quella dei consiglieri civici della città, con i suoi statuti borghesi, alieni al dominio feudale.

La Storia della scuola

La nostra Istituzione Scolastica è stata costituita grazie ad un apposito decreto degli organi competenti in materia. Di seguito alcuni momenti importanti, rappresentati tramite timeline, delle nostre attività più recenti.